Documentari

Il super vulcano nascosto dei Campi Flegrei documentato da Rai Due

Nei Campi Flegrei si nasconde un super vulcano la cui eruzione provocherebbe migliaia e migliaia di morti oltre alla scomparsa di tutta la penisola italiana e gran parte dell'Europa. Si tratta dell'intensa attività vulcanica che si registra nel sottosuolo della caldera, appunto, dei Campi Flegrei. Una faccenda approfondita dalla trasmissione "Obiettivo Pianeta" andata in onda su Rai Due con esperti vulcanologi e geologi che spiegano il motivo di questa incessante attività vulcanica e gli effetti di una eventuale eruzione che avrebbe portate devastanti, portando ad una distruzione di massa.

Testimonianze del Super Vulcano dei Campi Flegrei documentate da Rai Due

I Campi Flegrei sono chiamati così per la natura ardente del suo sottosuolo e per le attività vulcaniche presenti. Campi Ardenti, appunto, dal greco "flego" che significa "brucio", "ardo". Una caldera di dimensioni gigantesche è presente nel cuore del golfo di Pozzuoli. La sua presenza è suggerita ai geologi dai bruschi cambiamenti del livello del mare provocati dal fenomeno del bradisismo: a 4 metri di profondità, infatti, nei pressi della città di Baia sommersa, vi sono manifestazioni di questa attività geotermica con fessure dalle quali l'acqua raggiunge livelli elevati di temperatura.

Ne è diretto testimone il professor Nick Petford, accompagnato da alcuni istruttori subacquei, per la trasmissione "Obiettivo Pianeta", andata in onda su Rai Due. Le rovine del Parco Sommerso di Baia si sono innalzate dal fondale marino di almeno 3 metri a partire dal 1969. Altre dimostrazioni del fenomeno bradisismico sono la presenza del Monte Nuovo, sorto improvvisamente nel Cinquecento, e i segni presenti sul cosiddetto Tempio di Serapide, un antico Macellum (mercato) romano, un tempo anch'egli sommerso.

L'attenzione dei vulcanologi sul territorio dei Campi Flegrei

Da oltre un quarantennio vulcanologi e geologi di tutto il mondo hanno un attenzione particolare per lo studio e l'analisi dell'attività del vulcano dei Campi Flegrei. Viene monitorato costantemente l'innalzamento e l'abbassamento del livello del mare con la superficie terrestre che emerge e si rilassa in seguito alla pressione esercitata sulle rocce sature dal magma sottostante.

Già negli anni Ottanta c'erano stati dei segnali e negli ultimi anni si sono diffuse quantità sempre più crescenti di gas sulfurei rilasciati dalle fumarole presenti sulla collina della Solfatara. Si rende necessaria l'adozione di un piano di evacuazione ben definito, di cui è responsabile a Pozzuoli il geologo Giuseppe Di Natale, per una possibile eruzione che non riguarderebbe soltanto la popolazione locale ma una catastrofe naturale di dimensioni immane.

Un potenziale supervulcano che non si vede ma che può eruttare all'improvviso e generare conseguenze terribili. Secondo gli esperti potrebbe non espoldere in una sola volta, ma provocando piccole eruzioni fino al Big Bang finale di dimensioni immani. Morirebbero, nell'ordine, i cittadini di Pozzuoli, i 3 milioni di Napoli e man mano tutta la popolazione d'Italia e dell'Europa del sud con una gigantesca nuvola di cenere e di fumo che si addenserebbe su gran parte del vecchio continente. Una vera apocalisse.

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