Curiosità

Campi Flegrei, bellezze artistiche e naturali nel filmato Rai anni Settanta

Un filmato della Rai, databile negli anni Settanta, presentato da "Sette G Attualità", sulle bellezze artistiche e naturali di Napoli e dintorni. Un viaggio alla scoperta dei paesaggi più belli e degli scorci più interessanti della città partenopea e del suo golfo. Non solo: il documentario conservato dall'archivio storico dell'Istituto Luce fa tappa anche nelle altre aree della provincia napoletana, ovvero i Campi Flegrei con i siti archeologici e le tradizioni antiche di Pozzuoli, Baia, Bacoli, gli scavi di Pompei ed Ercolano, le isole di Procida, Capri e Ischia ed anche la penisola sorrentina.

Filmato Rai, anni '70, bellezze artistiche e naturali dei Campi Flegrei

Un documentario sulle bellezze di Napoli e dintorni, con tappa nei comuni dei Campi Flegrei, tra Pozzuoli e Bacoli, e puntata sulle isole del golfo Procida, Ischia e Capri. Un video di poco più di dieci minuti a cura del rotocalco cinematografico "Sette G Attualità" ricco di immagini riguardanti i luoghi più interessanti della città di Napoli ma anche delle aree periferiche, da quella flegrea a quella ercolana passando per le isole.

Naturalmente il filmato parte dal racconto dei pezzi di storia del centro città, con le strade e le piazze che ricordano le ramblas di Barcellona. Inevitabile il riferimento ai quartieri popolari, ai suoi noti vicoli, custodi della napoletanità più verace. La pizza è una rappresentazione mimetica di Napoli: il cornicione bruciacchiato simboleggia il golfo, mentre il basilico verde e il pomodoro rosso le imbarcazioni e le vele. Tra i suoi contrasti e contraddizioni, si stagliano gli spazi verdi della città: la Villa Comunale parallela al lungomare di Via Caracciolo, Villa Floridiana nel quartiere Vomero ed il bosco di Capodimonte in cui ha sede il Palazzo che ospita un Museo, l'antica Armeria e la Galleria Nazionale con alcuni dei più importanti dipinti italiani ed internazionali. Infine, sempre a Capodimonte, l'antica tradizione della porcellana, il panorama mozzafiato della Certosa di San Martino, il borgo marinaro di Mergellina e la finestrella di Marechiaro.

Immagini di Capo Miseno e monumenti archeologici di Bacoli

Il collegamento con i Campi Flegrei avviene attraverso il racconto delle feste patronali e della forte spiritualità presente in tanti Comuni della provincia di Napoli, a partire dall'isola di Procida e dalla processione. A partire dal minuto 5'30'' vengono proposte immagini del promontorio di Capo Miseno, con la spiaggia ed il litorale, con una inquadratura che da Monte di Procida coglie anche le isole di Ischia e Procida.

La voce narrante racconta che per i milioni di turisti che, ogni estate, partono per le isole flegree, è impossibile sfuggire al fascino marinaresco del Porto di Pozzuoli e l'interesse scaturito dai suoi templi, come il Tempio di Serapide (il Macellum), e dal fenomeno della Solfatara. Nel documentario compaiono anche riferimenti all'Arco Felice Vecchio, il Lago D'Averno e l'antro della Sibilla Cumana. In un ipotetico percorso dal Comune di Pozzuoli si approda a quello di Bacoli, in particolar modo nella frazione di Baia con le Terme e i templi dedicati alle dee aristocratiche come quelli di Venere e Diana. Menzione particolare per Baia sommersa e il complesso di resti archeologici che, inabissatosi a causa del bradisismo, rappresenta una delle più importanti testimonianze della mondanità patrizia dei romani. Infine tappa a Bacoli con la Piscina Mirabile che appare per quello che era il suo stato negli anni Settanta, ovvero senza la scalinata in ferro che oggi sovrasta quella originale.

Eruzione del Vesuvio raccontata da Plinio il Vecchio

Il documentario si conclude con un ultima parte che dalle falde del Vesuvio approda alle isole di Ischia e Capri. In mezzo viene ricordato il racconto dell'eruzione del vulcano che si staglia sulla città di Napoli. Nel 79 d.C. la prima eruzione del Vesuvio raccontata con un documento giornalistico da Plinio il Giovane, attraverso le note dello zio Plinio il Vecchio che vi perse la vita.

Le città di Pompei ed Ercolano, oggi teatro degli scavi archeologici che rappresentano significative persistenze e testimonianze storiche dell'Impero Romano, furono sepolte da lava e ceneri mentre si stavano ricostruendo case e strade danneggiate dal terremoto del 62 d.C. Prima di un breve cenno all'isola di Ischia ed alle bellezze di quella di Capri, il documentario del "Sette G Attualità" fa riferimento anche alle tradizioni antiche di Monte Faito e del golfo di Sorrento.

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